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A un figlio non nato
(...) Un vechio cavallo marrone, in fondo, sull'erba umida,
un'automobile vuota, in mezzo ai cespugli,
e non lontano, qua e là, festosi echi di spari:
tutt' intorno era pieno di coppie, ragazzi e poveri.
in quei giorni la mia vita, il mio lavoro erano pieni,
nessuno squilibrio, nessuna paura mi minacciava:
ero andato avanti per anni, prima per fisica grazia,
- mitezza, salute e entusiasmo che ho avuto nascendo,
poi per una luce di pensiero, benché incerto ancora,
- amore, forza, e coscienza che ho acquistato vivendo.
Eppure, primo e unico figlio non nato, non ho dolore
che tu possa mai esser qui, in questo mondo.
Pier Paolo Pasolini, La religione del mio tempo
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